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Mi presento dicendo che odio presentarmi e che probabilmente quanto leggerete qui sotto sarà la cosa più anonima e spersonalizzata di me. Non amo definirmi perché in Accademia mi hanno sapientemente insegnato che un artista per essere definito tale ha bisogno di una persona che bla bla bla... Quindi ora elencherò alcune delle parti più significative della mia vita.
Diplomata al Liceo delle Scienze Sociali di Foligno (Pg), mi sono laureata con il massimo dei voti all'Accademia di Belle Arti di Roma (2018). La Rufa, indirizzo Cinema, che ho cominciato, dopo aver lasciato l'Università di Filosofia di Perugia al 2° anno, perchè iniziai ad approcciarmi al mondo della scrittura. Grazie all'Università di Filosofia ho avuto un'illuminazione sul "punto di vista". Leggevo Pascal e seguivo il suo ragionamento sulla "Scommessa su Dio" con lo stesso entusiasmo con cui leggevo e mi appassionavo al Superuomo di Nietzsche. Grandi scontri anche fra i 3 di Mileto. Insomma la Filosofia mi ha praticamente salvato la mente. Avevano tutti tremendamente ragione in questo Universo in cui si conosce ben poco. Anni prima avevo incontrato il Teatro che mi aveva invece aiutata a canalizzare tutta la mia rabbia adolescenziale in un solo punto, il palcoscenico, attraverso il quale, fin dall'alba dei tempi, si tenta di mettere in scena i più grandi drammi condivisi dal genere umano: chi sono, da dove vengo, cos'è l'amore, dov'è la morte, molto simile alla Filosofia, se ci si pensa. Il Teatro non l'ho mai abbandonato nel corso della mia vita. La passione è nata i primi anni di Liceo quando due tizi assurdi approdarono nella mia classe. Si trattava di Michelangelo Bellani e Grugher, facenti parte della Compagnia Teatrale La Società dello Spettacolo (il nome come avrete riconosciuto è un omaggio al testo di Guy Debord - La Società dello Spettacolo). Devo a loro il primo approccio al mondo dell'arte. Con loro ho iniziato i primi laboratori teatrali scolastici. Poi ho iniziato a seguire corsi anche extrascolastici, poi a far parte di una Compagnia e a fare spettacoli, tanti spettacoli. Con la Compagnia Il Giardino delle Utopie abbiamo rivisitato quasi tutti i classici Disney per il Carnevale di Sant'Eraclio in Umbria. Con la Compagnia Protemus, ci siamo esibiti con testi e monologhi struggenti come quando ho interpretato Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Oppure quando ho interpretato il Peccato Capitale della Superbia in una rivisitazione dei due Faust. Per Protemus sono stata anche lo splendido personaggio della Signora Flora di Anna Marchesini.
Così ho iniziato a capire dove dovevo andare. Al Liceo delle Scienze Sociali ho gettato le basi dei miei interessi, lo studio della società e delle relazioni umane, con l'Università di Filosofia ho ampliato i miei orizzonti per approdare finalmente alla scrittura e alla necessaria creazioni di immagini. Così mi sono trasferita a Roma, dove fare l'indirizzo Cinema in un' Accademia di Belle Arti voleva dire avere la possibilità di interfacciarsi direttamente con studenti che non vedevano l'ora anche loro come me, avevano fame. Così sono iniziate collaborazioni con studenti di Grafica, di Pittura, di Scultura. Ho girato molti cortometraggi durante gli anni universitari. Nel 2018 ho vinto due premi al 72h Film Festival di Roma, con un cortometraggio che mi vede regista e produttrice dal titolo Cornetto Semplice (a cui forse dedicherò una sezione qui in questa pagina). Ho scritto diverse sceneggiature di generi differenti che ancora non hanno visto la luce del sole. Lavoro invece attivamente nelle revisioni di sceneggiature non mie e nelle Produzioni televisive e cinematografiche. A partire dai primi anni di Accademia ho iniziato a produrre, realizzare cortometraggi e materiale audiovisivo sperimentale. Con una college, Alice Spinetti, abbiamo fondato "Le Fatiche di Arturo" collettivo, con il quale auto producevamo i nostri lavori. Nel 2019 sono tornata a teatro con uno spettacolo al TeatroSophia di Roma e allo Spazio Diamante. Ho avuto il piacere di essere la light designer di un meraviglioso testo "Disturbo?" scritto e diretto da due miei colleghi attori, Michele Valerio Legrottaglie e Giorgia Palmucci. Attori con i quali abbiamo iniziato una collaborazione e steso le regole de Il Manifesto Cieco 123, collettivo grazie al quale ho riesumato il mio primo racconto (2011) che ho finalmente deciso di portare in scena.